TESTIMONIANZA
Entendarte
Un diverso modo di giocare
Testimonianza di Settembre 2020 – La musica e l’arte come strumento per esprimersi liberi
L’idea di questo progetto parte da lontano: capire come entrare in contatto con i bambini e i giovani mozambicani, farli aprire e aiutarli a comunicare quello che hanno dentro, con spontaneità e creatività.
È l’Antoniano di Bologna a partire con il progetto pilota. Nel 2017, io, responsabile paese di AGAPE e psicoterapeuta, e Marinella Maggiori, musicoterapeuta dell’Antoniano, partiamo alla volta di Maputo per fare formazione ad alcuni ragazzi: Soares, Omar, Esperança, Luciana e José Rafael. Il progetto ARMONIOSAMENTE aveva lo scopo di utilizzare l’arte e in particolare la musica come strumento per aiutare i bambini e i ragazzi a crescere sani: attraverso un approccio distante dalla didattica a cui siamo abituati, e con l’uso di strumenti musicali tradizionali, il progetto vuole stimolare processi di comunicazione verbale e non verbale, migliorare la memoria e l’autonomia dei beneficiari. Attraverso i vari laboratori di musica, di teatro, di danza e d’arte, i bambini hanno potuto dare sfogo alla loro creatività e rafforzare la loro interazione con il mondo esterno, in particolare a scuola e con la famiglia.
I risultati del primo periodo di intervento sono stati del tutto superiori alle aspettative, soprattutto per quanto riguarda l’interesse che la musicoterapia, e l’arte-terapia più in generale, hanno suscitato nelle comunità, nelle istituzioni e in generale nel pubblico mozambicano. I ragazzi che sono stati formati in musicoterapia e arteterapia nel corso dei 18 mesi di progetto, sono rimasti affascinati dalla disciplina, dalle tecniche e hanno deciso di continuare la loro crescita come professionisti con percorsi di studi universitari mirati. Il loro sogno (ma anche il nostro!) è costituire la prima equipe di arte-terapeuti e musicoterapeuti mozambicani: Esperança sta studiando psicologia clinica, Luciana studierà scienze dell’educazione e insieme approfondiranno ulteriormente le tecniche di Teatro dell’Oppresso e di teatro terapia, Soares e Omar, attualmente musicisti tradizionali autodidatti, stanno studiando musica e continuano a fare esperienza come musicoterapeuti, e José Rafael studierà danza-movimento terapia.
Dal 2019, c’è stato un passaggio di testimone: AGAPE ha sostituito l’Antoniano alla guida del progetto, che ha preso il nome di ENTENDARTE. In questi due anni i nostri artisti hanno continuato a lavorare instancabilmente: ai 5 ragazzi iniziali si sono aggiunti altri professionisti, italiani ed europei, che oltre a operare in prima persona, hanno formato e migliorato le competenze dei giovani mozambicani. Inoltre, abbiamo continuato a sostenerli nei loro studi attraverso seminari, supervisione dei laboratori e anche attraverso attività dimostrative all’interno di centri e scuole pubbliche e private mozambicane. Ad oggi, abbiamo raggiunto più di 400 bambini e ragazzi e portato il progetto in più di 12 centri. Ma non ci vogliamo fermare: l’altro obiettivo a cui miriamo è far comprendere appieno, anche alle comunità stesse in cui andiamo a operare, il ruolo dell’arte nello sviluppo integrato della persona e, in particolare, del bambino.
Il 2020 ha segnato un forte rallentamento delle attività: da marzo il Paese ha chiuso le scuole e solo a ottobre sono ricominciate alcune lezioni, in fine di anno scolastico (che va da febbraio a novembre in Mozambico). Questo ha reso il lavoro dei nostri musicoterapeuti ancora più urgente, e sono stati veramente bravi. Non si sono scoraggiati, dopo un primo momento di disorientamento, hanno capito che non potevano aspettare di tornare alla normalità per fare qualcosa. Dove non potevano lavorare con la musica, hanno invece aiutato i bambini a studiare e recuperare nelle materie in cui erano rimasti più indietro, hanno lavorato in piccoli gruppi, si sono messi a disposizione della comunità con la creazione di mascherine e la distribuzione di gel igienizzante, hanno fatto sensibilizzazione sul COVID e non hanno lasciato nessuno indietro. Tutto questo ci fa capire quanto abbiano interiorizzato l’importanza della gratuità come modo di essere: la musicoterapia, e l’arteterapia in generale, sono solo il mezzo per uno scopo più grande, la generosità verso il prossimo e la responsabilizzazione verso la propria comunità.
Valentina Gianni
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[ A.G.A.P.E. MOçAMBIQUE ]
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