TESTIMONIANZA

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Il mio primo viaggio in Moz

Testimonianza di Aprile 2023 – Dopo tanti anni all’interno di AGAPE, per Lorenzo era arrivato il momento di partire e, da ballerino, ha preso parte al Progetto Entendarte in Mozambico

“AGAPE ha sempre fatto parte, in un modo o nell’altro, della mia vita. Essendo quasi coetanei, siamo cresciuti assieme e durante gli anni l’ho vista strutturarsi, migliorarsi ed evolversi, sempre dando priorità assoluta alla sua missione. Con buona parte della famiglia coinvolta attivamente all’interno dell’associazione, mi è stata fatta più e più volte la domanda: “e tu quando parti in missione?” come se dovessi partire per seguire un preciso schema logico. Ho aspettato un po’ prima di farlo, affinché fosse una scelta ponderata e consapevole, ma soprattutto funzionale per l’associazione e per le persone che avrei incontrato. Con il senno di poi, sono felice di averlo fatto.

Durante tutto il mese di febbraio, sono stato in Mozambico, a Maputo, dove ho lavorato con l’ACCD Machaka e l’Escola especial nº2, condividendo con bambini e adulti il mio lavoro di danzatore-coreografo e sperimentando con loro pratiche già portate in scena dal Gruppo Psukédanza, che da più di 10 anni collabora con AGAPE. Attraverso il movimento e il disegno le danzatrici e i danzatori hanno esplorato la propria immaginazione, mettendosi in gioco e dando libero sfogo alla loro creatività.

Con i bambini e gli adulti di Machaka, che padroneggiano molto bene diversi balli tradizionali, abbiamo inoltre sviluppato un lavoro basato sull’incontro tra danza contemporanea e danze mozambicane, portando in scena un piccolo spettacolo, il 1º marzo, al Projecto Utopia, nel Bairro di Mafalala.

All’Escola Especial nº2, accompagnato da Sebastian, uno dei ragazzi del Servizio Civile, ho incontrato bambini e ragazzi con diverse disabilità, portando avanti un lavoro incentrato sulla propriocettivitá (capacità di riconoscere la posizione e il movimento del proprio corpo nello spazio senza l’ausilio della vista) e il disegno, che, nonostante le difficoltá date dal numero di partecipanti (avevamo un rapporto 1 a 13, quando normalmente è 1 a 3), ci ha regalato dei momenti molto belli.

I miei interventi si posizionano all’interno di più progetti ed iniziative culturali ed artistiche, che AGAPE porta avanti in Mozambico da diversi anni, anche in connessione con i gruppi italiani. Attività che mirano alla crescita personale dell’individuo, ponendo l’accento sulla creatività e l’incontro con l’altro, fornendo, inoltre, nuovi punti di vista per comprendere il mondo e la società che ci circonda. Nel mio caso l’arte è stata un vero proprio elemento unificatore, un ponte tra culture differenti, che ci ha dato la possibilità di conoscerci, dialogare e, spesso, scherzare su molte cose, come, ad esempio, sul concetto di lentezza. Durante un’improvvisazione guidata, infatti, dopo aver chiesto più volte di rallentare, un bambino che continuava a muoversi velocemente mi ha detto: “Ma io vado piano. Piano alla mozambicana”. Di aneddoti così ne avrei tantissimi e sono, assieme alle persone, gli odori, i suoni, ciò che ha reso unica questa missione.”

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[ A.G.A.P.E. MOçAMBIQUE ]