AGGIORNAMENTO
Sostegno a Distanza
Accogliere la disabilità
Aggiornamento di Settembre 2022 – A Maputo, le suore ospedaliere lottano ogni giorno contro lo stigma associato alla disabilità fisica e mentale
Dal 2018, AGAPE sostiene le Suore Ospedaliere nel difficile compito di assistere, riabilitare e rendere il più possibile autonome le persone affette da disabilità fisica, ma soprattutto mentale, presenti nel quartiere di Mahotas, a Maputo. Attualmente, portano assistenza a oltre 150 famiglie e accolgono ogni giorno all’interno del Centro quasi 50 pazienti tra bambini, ragazzi e adulti.
Questa struttura di Maputo è quasi unica all’interno della città e, per questa ragione, svolge una funzione importantissima per le famiglie più fragili che hanno bambini o parenti disabili. Il Centro di Riabilitazione Psicosociale di Mahotas porta avanti programmi di riabilitazione per bambini, giovani e adulti, che vengono seguiti in tutti gli aspetti, da quello clinico e infermieristico, fino a quello psicologico e spirituale. Le attività sviluppate comprendono stimolazione psicomotoria, fisioterapia, logopedia, terapia occupazionale e valorizzano lo sviluppo delle competenze di ogni persona, per permettergli di raggiungere la maggiore autonomia possibile e un inserimento maggiore all’interno della famiglia e della comunità.
Le Suore sono molto presenti sul territorio per individuare le famiglie che hanno al loro interno un componente affetto da problemi di salute mentale e psichiatrica: questi vengono spesso nascosti al mondo esterno o per vergogna o per difficoltà nella loro gestione. Per questa ragione, il Centro realizza azioni di sensibilizzazione e formazione nel campo della promozione della salute mentale e della psichiatria. Fin dall’inizio, la formazione è stata una delle preoccupazioni principali nel lavoro quotidiano delle Suore di Mahotas. Nonostante gli sforzi che sono stati fatti negli ultimi anni nella lotta contro lo stigma legato alla malattia mentale, questo è ancora una realtà. Se, da un lato, c’è una mancanza di alfabetizzazione sulla salute mentale, d’altra parte, si aggiungono gli effetti negativi della pandemia di Covid 19: aumento dei casi di depressione, tentativi di suicidio e peggioramento delle patologie croniche. La formazione, oltre a contribuire alla diffusione dei nostri servizi, è anche un modo per coinvolgere i caregiver informali nel processo terapeutico della persona assistita, fornendo loro gli strumenti per rispondere con più assertività alle situazioni.
Inoltre, le Suore aiutano anche un gruppo di adolescenti a frequentare la scuola superiore: pagano l’iscrizione, la divisa e il materiale scolastico. Alcuni di questi hanno purtroppo bisogno, a causa della forte discontinuità nell’insegnamento, soprattutto in questi anni di pandemia, di un sostegno extra perché hanno difficoltà nella comprensione di alcune materie: le Suore contribuiscono monetariamente alle ripetizioni in cambio di un aiuto nell’orto il sabato.
I ragazzi più grandi sono indirizzati verso corsi professionalizzanti: la mancanza di occupazione è grande e spesso i giovani, quando si vedono senza prospettive per il futuro, finiscono per entrare nel mondo della droga con tutte le conseguenze che ne derivano. Alla fine della formazione vengono aiutati a trovare dei tirocini o ad aprire piccole imprese.
Nel 2023, i volontari mozambicani e di Servizio Civile ricominceranno, finalmente, le attività con i pazienti del Centro. La pandemia non è finita ma con le giuste precauzioni sarà possibile tornare a dare questo supporto importante.
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